Gli Outs, gli Odds, la regola del 4 e del 2

Il poker alla texana è strettamente correlato alla matematica. Non è un caso che si parla proprio di matematica del poker e questo è uno di quegli strumenti che devi conoscere e padroneggiare se vuoi raggiungere un livello gioco professionale, o almeno avvicinartici il più possibile.

Se già stai pensando che dovrai portare con te una calcolatrice ogni volta che ti siedi ad un tavolo di un torneo ti stai sbagliando. I calcoli matematici che devi fare al tavolo sono pochi e neanche molto complessi ma ti danno una indicazione su cosa dovresti, o non dovrei, fare in talune situazioni in cui puoi trovarti.

Che cos'è la matematica del poker?

Per quanto possa sembrare noiosa o spaesante, la matematica del poker è semplicemente uno strumento che si usa durante il processo decisionale per calcolare alcuni valori utili nel poker e le possibilità di vincere il piatto.

Ricordati che il poker non si basa solo sulla pura fortuna ma è un gioco di probabilità, ci sono un certo numero di carte nel mazzo e una certa probabilità che si verifichino dei risultati. Conoscendo le probabilità a favore si può decidere se entrare o meno in una mano.

Ogni volta che prendi una decisione nel poker stai facendo una scommessa matematica, ciò che devi assicurarti è di accettare la scommessa solo quando le probabilità sono a tuo favore. Finché lo farai sul lungo termine risulterai sempre vincitore o con un bankroll attivo.

Quando usare la matematica del poker

Nel poker Texas Hold’em la matematica viene usata principalmente quando si ha bisogno di andare a cercare una carta che possa trasformare il proprio progetto di punto in una mano vincente quindi si deve decidere se vale la pena continuare o meno ad inseguire quella carta.

Per prendere questa decisione vanno considerati due elementi matematici:

  • Gli Outs a disposizione, le carte potenziali a disposizione che fanno chiudere un punto vincente, e quanto è probabile che ne esca uno.
  • Quali sono le proprie Odds ovvero quante fiches vinceremo in cambio della scommessa che il nostro Out arrivi sul tavolo.

Quindi l’operazione da fare è il confronto tra la probabilità di centrare uno dei nostri Outs con le Odds che stiamo ottenendo per la nostra giocata per capire se matematicamente stiamo andando a piazzare una buona scommessa o meno.

Il modo migliore per capirlo e spiegarlo è usare un esempio concreto di una mano, esaminando prima ogni elemento individualmente, quindi mettendo tutto insieme per prendere la giusta decisione dal punto di vista matematico.

Considera la seguente situazione: livello bui 5/10, in mano hai Asso e 8 suited a cuori, sei in posizione di grande buio. Prima del flop tutti passano, il giocatore al piccolo buio fa call e mette i 5 per accedere al flop. Il piatto totale è quindi 20 essendo rimasti solo tu al big blind, che fai un call, ed il tuo opponente allo small blind.

Il flop mette sul board un K e un 4 a cuori e un 9 di picche. Il tuo avversario, primo a parlare di turno, fa una puntata di 10.

Vediamo ora, usando la matematica, cosa è più logico fare.

Gli Outs a disposizione

Gli Outs sono le carte favorevoli a chiudere un punto che si hanno a disposizione. Quando contiamo il numero di Outs che abbiamo, si va a stabilire quante carte rimangono nel mazzo che potrebbero uscire al turn o al river in grado di trasformare la mano in un punto vincente.

Nella nostra mano di esempio hai un progetto di colore che richiede solo una qualunque carta a cuori per fare il punto. Hai anche una overcard, il che significa che se esce un altro asso, batti chiunque abbia già centrato una singola coppia al flop.

Dall'aspetto di quel flop possiamo tranquillamente presumere che se completi il ​​tuo colore o chiudi una coppia di assi allora avrai il punto più forte. Quindi quante carte sono rimaste nel mazzo che possono darci uno dei punti che stiamo cercando?

Colore: su un totale di 13 carte a cuori nel mazzo ce ne sono già 4 fuori (2 in mano e 2 sul tavolo) ciò significa che ne rimangono altre 9 che potrebbero uscire regalandoci un bel colore all’Asso.

Coppia d’assi: ci sono 4 assi nel mazzo, uno lo abbiamo in mano ne restano altri 3 assi che non abbiamo ancora visto, quindi questo crea altri 3 out a favore.

Sommando gli out abbiamo 9 carte che danno un colore e altre 3 per la Top Pair, quindi un totale di 12 Outs che possono darci una mano presumibilmente vincente. Ora bisogna capire in maniera percentuale qual è la probabilità che uno di quei 12 Outs esca al Turn o al River.

È perfettamente inutile andare a fare arzigogolati calcoli, che dovrebbero tenere conto di quante carte sono state distribuite in totale diviso per le restanti eccetera ed eccetera, il tutto mentre il timer del torneo continua a scorrere inesorabile. Si può usare una formula che fornisce un risultato non esatto ma comunque approssimativamente vicino alla percentuale che ci serve sapere.

La regola del 4 e del 2

Un modo facile e veloce per calcolare la percentuale che esca uno dei nostri Outs è utilizzare la regola del 4 e 2. Questa regola è formata da due fasi che sono le seguenti:

  • Dopo il flop con 2 carte che ancora devono uscire (turn e river) la probabilità che esca un nostro Outs è data dal numero totale degli Outs a disposizione moltiplicato 4
  • Dopo il turn e con solo il river a disposizione le probabilità di avere un Outs si ottiene moltiplicando il numero totale degli Outs per 2

Quindi, tonando al nostro esempio di cui sopra, dopo il flop, con 12 Outs a favore è possibile calcolare molto velocemente che la probabilità di ottenerne uno è 12 x 4 = 48%. La percentuale esatta in realtà sarebbe del 46,7%, ma vista la situazione in cui serve un calcolo veloce, possiamo accettare questo scarto avendo una risposta abbastanza vicina a quella reale.

Se non otteniamo uno dei nostri Outs al Turn, con solo il River a venire la probabilità di centrare uno dei nostri 12 Outs scende della metà quindi: 12 x 2 = 24% dove anche qui la percentuale esatta è 27,3%.

Come puoi vedere la Regola del 4 e del 2 non ci fornisce la probabilità percentuale esatta, ma un risultato molto prossimo grazie ad un conto rapido e semplice che si può fare a mente senza bisogno di una calcolatrice.

Le Odds: quanto costa vincere il piatto

Le Pot Odds (spesso indicate semplicemente come Odds) indicano il rapporto tra la possibile vincita e la puntata da dover effettuare quindi sono una sorta di rapporto matematico tra costo, la puntata da mettere, e beneficio, il piatto totale.

Dobbiamo sempre conoscere e tenere presente questo rapporto matematico che ci fornisce l’indicazione se la puntata che ci apprestiamo a fare è consona oppure sproporzionata rispetto alla potenziale vincita che si può ricavare. Anche in questo caso è un calcolo molto semplice.

  • Odds = Importo totale del piatto diviso l’importo della puntata da effettuare

Ritorniamo al nostro esempio: quali sono le Odds dopo il flop con il nostro avversario che ha puntato 10?

  • Il piatto totale avrà una dimensione di 20, le fiches presenti prima del flop, e 10 la puntata appena fatta dall’avversario, per un totale di 30.
  • Puntata su cui fare call 10.
  • Le Odds del piatto sono 30 diviso 10 più semplicemente 3 a 1.

Cosa significa questo? Significa che per andare in pareggio dovremmo vincere una volta ogni 3 che perdiamo. L'importo che vinciamo sarebbe il piatto totale a cui aggiungere il proprio call, nell’esempio 30 + 10 per un totale di 40.

Il break even

Ora che abbiamo calcolato le Odds, dobbiamo convertirle in un numero espresso in percentuale, chiamato break even, in modo da poterlo utilizzare per prendere la nostra decisione. Ancora una volta è un altro semplice calcolo che si fa a mente.

  • Break even = 100 diviso per la somma delle Odds

La somma delle Odds significa sommare i due valori ottenuti dal calcolo precedente, quindi, sempre nel nostro esempio in cui avevamo l’Odds 3 a 1 avremo un totale di 4. Da questo ne deduciamo che il nostro break even del 25% (100:4=25).

Nota bene: questo calcolo funziona solo esprimendo matematicamente le Odds su fattore 1, quindi 3 a 1 o 4 a 1 e così via. Non funzionerà se esprimi le Odds come qualsiasi altro fattore, ad esempio 3 a 2.

Ci siamo: call o fold?

Ricapitoliamo il tutto: abbiamo finalmente due numeri in percentuale ora facilmente paragonabili tra loro. Non ci rimane che confrontarli per decidere la mossa da fare. Ecco come devi comportarti dal punto di vista matematico:

  • Fai call se la percentuale degli Outs è maggiore della percentuale del break even
  • Fai fold se la percentuale degli Outs è inferiore a quella del break even

I nostri calcoli sopra erano questi: Outs al 48% e break even al 25%

Se la probabilità percentuale di ottenere un out è superiore alla percentuale del break even, allora siamo di fronte ad una buona chiamata ove le probabilità sono a nostro favore.

Cosa vuol dire nello specifico? Nella situazione di esempio avremo il 48% di probabilità che avremo una mano vincente e che in caso contrario per tornare in pareggio dovremmo vincere nel 25% delle volte, quindi, ragionando sul lungo periodo chiamare questa giocata è redditizio perché vinceremo la mano più volte di quelle necessarie per andare in pareggio.

Qualche commento finale

Il Texas holdem è matematica, se vuoi diventare un giocatore professionista o semplicemente un avversario temuto dai tuoi amici, è inevitabile che tu faccia letteralmente “i conti” con l’obiettivo di padroneggiare bene questo aspetto tecnico. Divertiti quindi a fare qualche altra simulazione oltre all’esempio riportato in questa guida.

Il conteggio degli Outs non è il compito più difficile che un giocatore di poker deve svolgere ma rimane uno dei più utili. Se sai contare velocemente Out e Odds e li usi per decidere cosa fare quando sei seduto al tavolo allora allora stai realmente cominciando a pensare ed agire come un professionista del poker.

 

 

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